VORREI INCONTRARTI

 

Vorrei incontrarti - di Alan Sorrenti

Vorrei incontrarti fuori i cancelli di una fabbrica
Vorrei incontrarti lungo le strade che portano in India
Vorrei incontrarti ma non so cosa farei
Forse di gioia io di colpo piangerei

Vorrei trovarti mentre tu dormi in un mare d'erba
E poi portarti nella mia casa sulla scogliera
Mostrarti i ricordi di quello che io sono stato
Mostrarti la statua di quello che io sono adesso

Vorrei conoscerti ma non so come chiamarti
Vorrei inseguirti ma la gente ti sommerge
Io ti aspettavo quando di fuori pioveva
E la mia stanza era piena di silenzio per te

Vorrei incontrarti proprio sul punto di cadere
Tra mille volti il tuo riconoscerei
Canta la tua canzone, cantala per me
Forse un giorno io, io canterò per te

Vorrei conoscerti, ma non so come chiamarti
Io vorrei inseguirti ma la gente ti sommerge
Io ti aspettavo quando di fuori pioveva
E la, la mia stanza era piena di silenzio per, di silenzio per te

Io vorrei, io vorrei incontrarti


Così ci siamo incontrati io ed Anita in una notte d'estate che lavoravamo al CMP (Centro Meccanizzato Postale), lei oltre a lavorare faceva la rappresentante sindacale della CGIL ed io oltre a lavorare facevo l'Assessore al Comune di San Giuliano Milanese. Poi per circa un anno pur vedendoci al lavoro non abbiamo mai approfondito la nostra relazione intima. Solo dopo un anno, quando avevamo risolto alcune precedenti relazioni, abbiamo iniziato a frequentarci ed è iniziato il nostro "mondo d'amore". Ovviamente sul lavoro il nostro incontro ha cambiato le dinamiche dentro quella che veniva considerata da tutti una fabbrica, meno da quelli che ci lavoravano che si sentivano "impiegati". La CGIL, la nostra organizzazione di riferimento, ha iniziato a fare diversi iscritti sottraendoli ad altre organizzazioni sindacali e questo ha dato molto fastidio, al punto tale che io ho ricevuto una sorta di ammenda per non aver rispettato delle disposizioni. Era del tutto falsa e inventata, con l'unico scopo di intimidirmi. E quella ammonizione fu firmata da un responsabile che mentì spudoratamente, ma lui era agli ordini delle altre organizzazioni sindacali a noi rivali. Anzi ad onor del vero mi fu fatta accettare l'ammenda da uno della nostra stessa organizzazione in combutta con gli altri a cui anche a lui non piaceva che noi, io ed Anita, accrescevano il consenso, in quel modo avremmo messo in discussione anche il suo ruolo. 

Questo fu solo l'inizio dell'azione persecutoria ed intimidatoria praticata nei nostri confronti, poi avvennero cose anche più gravi (nei prossimi post le tratterò con particolare attenzione, perché il nostro Amore è stato era animato anche da questo, Anita è stata anche questo: una donna che ha combattuto per la sua emancipazione per la libertà, senza chinare la testa davanti a nessuno).

Ma era del tutto evidente che l'attività mia e di Anita aveva dato fastidio, non alla direzione dell'Azienda, che apprezzava il nostro lavoro, ma alle altre organizzazioni sindacali che spadroneggiavano ....

.....l'incontro tra me ed Anita fu esplosivo e fece saltare un equilibrio in quel luogo di lavoro, ma nella nostra vita, quella insieme, di equilibri ne abbiamo fatti saltare diversi, ma lì in quella notte, tutto ebbe inizio.

Questa mattina depositerò sulla tua sepoltura la canzone di Alan Sorrenti che ho trascritto. Ciao stellina mia, hai riempito la mia vita con la tua bellezza. ♥️ Vorrei incontrarti nuovamente e farei tutto nuovamente con te. ♥️






Commenti

Post popolari in questo blog

IL CANCRO HA VINTO

BIBLIOTECA CONDOMINIALE

NOBILTÀ DELL' ALTRUISMO