SALTI TEMPORALI

Vi è mai capitato di saltare una fermata perché vi siete "distratti", una fermata di metropolitana oppure di autobus? E poi, presi dalla fretta per le cose che avremmo dovuto fare, malediciamo la nostra distrazione che adesso ci farà ritardare. 

Quella distrazione, invece, dovremmo benedirla, perché ci ha riportato in quello che è solo il nostro tempo e ci ha permesso di avere un flusso di idee, immagini, fantasie, ricordi solo per noi. Probabilmente dopo non ci ricordiamo quello che è affluito alla mente, ma è avvenuto, ha rigenerato, seppur di poco, la nostra materia grigia, ma soprattutto ha riattivato la nostra anima.

Quel tempo dove è avvenuta la DISTRAZIONE è un tempo non lineare, ma caotico, non è nitido, è appunto un FLUSSO. 

Molti ricordi di Anita mi appaiono così, in modo caotico, confuso, dove non sono in grado di determinarne il tempo in cui sono avvenuti e nemmeno di seguirne chiaramente i contorni. Ma affiorano come quando una bottiglia di champagne gli viene tolto il tappo, le ultime bollicine diventano le prime 

Quel flusso diventa difficile fissarlo nello scritto e quindi diventa anche difficile inserirlo in questo blog. Oppure il flusso è talmente tanto che probabilmente lo stesso blog non è sufficiente o non è nemmeno adatto, perché sono immagini, colori, sensazioni, percezioni, tutta quella materia che è fatta di chiaro scuro, ombre con tonalità di grigio differenti. 

E quindi oltre a questo blog sto usando anche altre strade per fissare tutto quello che sta emergendo dalla relazione d'amore con Anita che a questo punto, per chi mi ha seguito si sarà reso conto che è stata una relazione molto complessa sia sul piano intellettuale che affettivo. 

Le distrazioni sono benedizioni dove noi ci riappropriamo dell'universo del suo tempo che è il nostro tempo che non ha nulla a che fare con il tempo in cui viviamo. 

Quindi ben vengano le distrazioni, ci fanno solo bene riattivano le cellule cerebrali producendo energia creativa. C'è chi quel tempo atemporale lo produce in modo volontario con delle tecniche, anche un certo tipo di musica ci fa evadere dal presente. Io ed Anita spesso attraverso la musica, un certo tipo di musica, ci lasciavamo condurre in altri mondi con altre scansioni di tempo. Ma anche avvicinarsi ad un'opera d'arte, di qualsiasi natura, pittorica, letteratura, cinematografica, piece teatrale produce una Distrazione Creativa. 



Commenti

  1. Quante volte aspettando (soprattutto) un treno imprechiamo perché è in ritardo?
    Ebbene, io non smetterò mai di ringraziare un ritardo, perché è grazie ad un ritardo se sono qua e posso scrivere queste poche righe!
    Io da qualche anno a questa parte amo ripetere che sono ri-nato il 2 agosto del 1980.
    In stazione Centrale a Milano presi il treno destinazione Roma , per andare a trovare degli amici di famiglia; quello stesso giorno erano in viaggio (in auto)sia Anita che Valter destinazione Guardia Perticara.
    Il nostro treno, per un ritardo pregresso, partì con oltre mezz’ora di ritardo.
    Passata la stazione di Modena il treno cominciò a rallentare fino a fermarsi in mezzo alla campagna. Rimanemmo parecchio tempo fermi, poi il treno riprese la marcia e subito dopo si fermò alla stazione di Samoggia. Ad agosto n certo punto, non c’erano ancora i cellulari e tantomeno internet, qualcuno munito di radiolina apprese e fece circolare la notizia che a Bologna c’era stata un’esplosione in stazione.
    Dalle prime informazioni dare da radio e tv si diceva che il treno fermò sul primo binario fosse quello che partito da Milano doveva giungere a Roma; non vi dico lo stato d’animo dei miei genitori e di Anita e Valter che sapevano che io ero su quel treno.
    Con due soli apparecchi telefonici a disposizione ed i passeggeri di un treno intero che dovevano avvisare i propri cari, a fatica riuscii ad arrivare al telefono e comunicare che ci trovavamo prima di Bologna e che andava tutto bene.
    Transitammo da Bologna verso le ore 16,00, uno spettacolo irreale, da brividi ed un silenzio sinistro.
    Tutte le volte che passo da Bologna in treno, non posso non guardare verso il primo binario e subito rivivo quei momenti. Grazie Signore, io sono stato fortunato, un pensiero ed una preghiera per tutte le vittime innocenti.
    Raffaele

    RispondiElimina
  2. Caro Raffaele
    Mi sembra che Anita mi abbia raccontato di questo episodio e di molti altri inerenti ai tuoi genitori. Me ne ha parlato sempre con dolcezza e per un certo periodo sistematicamente incontrava ancora tua madre. Mi ha parlato spesso del grande amore per Valter, ho ancora a casa delle loro bellissime foto. E sai che nell'ultimo periodo di vita di Valter, Anita ha incontrato spesso presso l'ufficio postale e abbiamo cercato di aiutarlo. Anita vi ha sempre voluto bene, era una donna davvero straordinaria. Grazie delle tue cortesi parole e dell'attenzione che presto al blog. Mi farebbe tanto piacere incontrarti. Un abbraccio 🌹

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Anch’io desidero incontrarti e magari davanti ad una birra o una pizza, meglio tutt’e due assieme, raccontare un po’ di aneddoti.
      Raffaele

      Elimina
    2. Spero che sia il più presto possibile. Io e Anita parlavamo spesso di te e dell'affetto reciproco. Un abbraccio

      Elimina

Posta un commento

Post popolari in questo blog

IL CANCRO HA VINTO

BIBLIOTECA CONDOMINIALE

NOBILTÀ DELL' ALTRUISMO