CUORE SACRO


Mi presento.

Sono Roberta e ho conosciuto da remoto Anita lo scorso anno, attraverso un breve video apparso su FB nel gruppo che seguivo da tempo in zona 9, dedicato alla biblioteca Falcone e Borsellino.

Mi ero ripromessa di contattarla, perché il tema della donna, della violenza di genere nelle case popolari del quartiere Maciachini e la necessità di fare qualcosa, andava esattamente a toccare le corde e i tasti su cui anche io mi accordavo in Milano sud, tra Corvetto e il Parco Vettabbia (tra zona 4 e 5).

La percepivo gentile, attenta, calma pur affrontando un tema così carico di sofferenza. Mi appariva nitida e vera, come un altro puntino  luminoso in piú sulla mappa nebulosa di Milano, "vera sorella" dell'anima, con cui - forse - avrei potuto un giorno confrontarmi, fare rete, per alcune situazioni delicate, avvicinate in questi anni meneghini non solo a livello professionale ma prima ancora umano... Situazioni in contesti che mi pesavano dentro come macigni e che lei aveva sciolto in poche parole "Dobbiamo fare qualcosa per queste donne, aiutarle veramente...'

Non so esprimere cosa ho provato, una sensazione di liberazione, un "Finalmente, qualcuno ha il coraggio di dirlo apertamente, come me", che no, non bisogna accettare una vita di infamia e miseria umana, di degrado e violenza, come se non ci fossero alternative...

Certo, lei lo diceva leggera e gentile, come una Fata, che scioglie l'incantesimo più abominevole: il silenzio e l'indifferenza, l'omertá a convenienza... 

Ed è allora che ho iniziato a scrivere via via le mie prime vere "poesie sociali", con più forza e consapevolezza dei primi abbozzi incerti in cui mi dibattito da anni.

Ed ero in attesa di un incontro con lei, che la morte ha solo rimandato di poco e reso ancora più prezioso.

La sua scomparshainfatti ha solo raffozato il desiderIo di stabilire un contatto più profondo, in presenza. E  l'occasione si ė presentata con il concorso poetico a lei dedicato dal marito e cofondatore della Biblioteca, Luciano Vacca, intitolato"La nobiltà dell'altruismo".

Ho partecipato al dolore di Luciano, leggendo i suoi post accorati che mi restituivsno la possibilità di conoscere Anita, attraverso i suoi occhi innamorati, perché è l'amore la migliore e più sublime forma di conoscenza. 

Non pensavo che quei poveri versi avessero qualche valore, se non di lenire una ferita e portare come un fiore alla sua tomba. Ogni parola era pensata per lei, una sorta di ritratto scritto sulla base di quanto leggevo sul blog.

Ho iniziato pertanto una nuova fase della mia vita, un percorso artistico-letterario in sintonia con gli obiettivi della Biblioteca di condominio ALER "Falcone e Borsellino" e una collaborazione im questo blog, per mantenere viva non solo la memoria di questa cara e straordinaria persona, ma per portare alla luce le realtà sommerse e faticose della città di Milano, i percorsi di integrazione riusciti e quelli in divenire, i successi e le cadute, le gioie e le speranze immutate, anche attraversando momenti di difficoltà e desolazione.

Non siamo nati per soccombere, ma per divenire luce, di esperienza in esperienza, e trasformarci, rinnovandoci interiormente ogni giorno, protesi verso la migliore versione di noi stessi, nell'attimo fuggente e con i mezzi a disposizione che si offrono a noi di volta in volta.

Perché "ieri ė Storia, il  futuro un Mistero, ma oggi è un Dono... per questo si chiama presente".

Non sono solo parole di una saggezza antica, ma ora, con questo dono inestimabile della scrittura creativa e liberante, una possibile via di uscita e riscatto per tutti: dalle catene dei pregiudizi, dei vittimismi, dei rimpianti e nostalgie, dalle prigioni mentali, dai timori eccessivi che oscurano la mente, per quello che sarà di noi e ciò che ancora ci riserva il futuro...

Grazie Luciano, per avermi accolto con fiducia e incoraggiato a pubblicare.

Cuore Sacro

Altruismo ė
non solo mani tese
in opere incessanti
e... silenziose!

Ė orecchio che ode il gemito,
occhio scrutante tra le pieghe.
un cuore che vibra
sulla stessa lunghezza.

E si accorda nel suono,
per affinar lo sguardo:
penetra dolcemente nell'anima
teneramente cura l'amato.

È come balsamo e olio
che lenisce e consola.
Ė bellezza che unisce,
profumo di rosa.

Rallenta il passo:
Sol se ti fermi, cauto,
scavando nel silenzio,
ne coglierai il vero fiore.

Ricevilo
- qual ospite gradito -
e poi trattienilo e ridona:
che un cuore sacro non sia una rarità!

18 febbraio 2024 R.C.

Commenti

  1. Cara Roberta
    Anita produceva negli altri questa attenzione nelle cose che diceva e faceva. E questo di lei è rimasto anche dopo la sua dipartita. Ha lasciato tanta energia tra le persone che l'hanno seguita e voluta bene.
    Sarà un piacere per me , per Anita che sarà per sempre tra di noi, per i tanti volontari della nostra biblioteca averla con noi.
    Anita non solo era sensibile alle tematiche di genere, ma ha fatto in modo che io stesso imparassi a leggere questa realtà ove si annidasse. E in gran parte, ma non solo è tra quella popolazione che abita nelle case popolare: un'omertà che in alcuni casi sconfina nella complicità. Un violenza che non viene nemmeno riconosciuta come tale, nemmeno dalle autorità di polizia e giudiziaria.
    Al di là delle chiacchiere della corretta politica, accadono violenza fisica e psicologica in questi luoghi dove lo Stato non entra con le leggi, dove non impone il Diritto sotto le diverse forme. Questa fa sì che questi luoghi siano buchi neri, dove l'unica legge che conta veramente è quella della forza come nella giungla. E pensiamo a tutte le persone fragili, ammalate, anziani, disabili a come vivono in questi ambienti, in quale stato di continua ansia e tensione.
    Ebbene Anita tutto questo lo denunciava tutti i giorni e molto spesso il suo dire e fare finiva nel vuoto, ma mai ha indietreggiato di fronte alla difesa dei più deboli.
    Un abbraccio cara Roberta ❤️❤️❤️

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