UN CAMPARINO IN DUOMO
In piazza Duomo c'è un bar in stile liberty che prepara degli aperitivi e stuzzichini estremamente saporiti. È il bar Camparino della Galleria. E' un bar nato alla fine dell'Ottocento ed è stato il luogo per eccellenza d'incontro degli artisti e degli uomini di cultura dei movimenti sviluppatisi nel Novecento.
Io ed Anita ogni volta che ci si passava per i dintorni del Campari ci fermavamo per un aperitivo. Ma i suoi stuzzichini erano talmente buoni che finivamo per renderli sostitutivi al pranzo.
Quel bar è frequentato da migliaia e migliaia di persone, è una icona della città di Milano. A noi ci piaceva frequentarlo perché ci ricordava di essere in una città della modernità, del progresso, del lavoro creativo, ma anche la città e quel luogo, il Camparino, lo dimostrava della cultura e dell'arte. E noi da bravi illuministi ci piaceva condividere insieme agli altri milanesi il rito dell'aperitivo. Anita come al solito era splendente e passavamo un po' di tempo lì dentro a parlare della mostra o museo che avevamo visto e del luogo dove avremmo passeggiato successivamente.
Questa mattina sono passato lì, in corso Vittorio Emanuele, all'angolo della Galleria e ti ho visto al bancone che sorseggiavi il tuo camparino sgranocchiando qualche patatina e mi hai invitato ad entrare. Hai alzato il bicchiere e mi hai detto: brindiamo amore mio. ❤️❤️❤️ Sì eri tu con quel vestitino rosa e la tua chioma bionda, mi sorridevi. Quante volte hai organizzato le visite guidate con le lavoratrici ed i lavoratori delle Poste per far godere anche loro di quel posto, avevi un senso dell'altruismo immenso, donavi il tuo sapere costantemente a tutti e tutti adesso sentono la tua mancanza, tutti ti ricordano per la tua bontà e generosità. Io ti ricordo anche per la tua gioia di vivere che mi trasmettevi, per la tua bellezza di cui rimanevo affascinato, incantato.
Eri con me a visitare il pittore Felice Carena alle Gallerie d'Italia, eri lì al mio fianco davanti a quei meravigliosi quadri. davanti all'Orfelia o all'Estate, quadri enormi con una ricerca della luce e accostamento dei colori meravigliosi. Eri con me, eri al mio fianco, sotto il mio braccio, sussurrandomi all'orecchio parole magiche che solo il tuo amore erano in grado di dire. Sono uscito sulla Piazza della Scala, piena di turisti, sulla sinistra, il palazzo comunale e sulla destra il teatro della Scala, appena sono uscito il sole mi ha illuminato, era tutto splendente ed eri lì con i suoi raggi che ti attraversavano i capelli ed io mi sono avvicinato e ti ho baciato.
Tra un pò verrò a trovarti e ti porterò tante margherite di tutti i colori.🎨🎨🎨 poi passeremo un po' di tempo insieme e berremo un "camparino" fresco mentre io innaffio l'acero rosso. Quando arriva la domenica, il giorno in cui ti vengo a trovare, sento una sorta di pace interiore che cresce, cresce durante il viaggio per venire a te e poi quando sono lì con te mi sento in PACE, mi sento che mi sono ancora unito nuovamente con te.
Ciao piccola mia, una bacio anche da Cora.
L'amore che la univa e che la unisce ancora alla sua cara Anita è qualcosa di meraviglioso. Ed io penso che sia una sensazione più che reale il fatto che a lei capiti di pensare quasi di vederla in quei luoghi che poi sono luoghi del cuore per voi. Io penso che i nostri cari sono in paradiso, ma come angeli custodi, stiano sempre accanto a noi, ci guidano e ci proteggono ad ogni nostro passo. Le auguro una felice domenica, caro Luciano, ed è sempre un piacere leggerla.
RispondiEliminaCaro Cristiano la mia Anita la sento sempre con me, poi ci sono luoghi dove questo si trasforma in vera e propria gioia e uno stato di commozione mi prende perché rivivo i ricordi vivamente. Questi luoghi sono quelli dell'arte e della cultura.
EliminaGrazie della sua sensibilità. Un abbraccio 🤗
Ed è bellissimo che ci siano stati, tra lei ed Anita, anche questi meravigliosi interessi in comune, come l'arte e la cultura. Un abbraccione a lei.
Elimina❤️❤️❤️
Elimina