PIOGGIA



Così triste.
Così stanca.
Sempre più pesante.
Cade infine
e si effonde.
E la terra la accoglie
benignamente,
in ascolto la radura attende.
Lo sguardo placido
placa la tormenta.
Ma quel cemento duro
ostinato, soffocante
della città oscura
guarda con sospetto,
obliquamente si allerta.
La allontana,
la respinge,
piu volte la rigetta.
Caricata come arma
eromperá, rovinosamente.
Nė argini, nè dissuasori,
nė foto o premi per blandirla.
Puoi deviarla verso luoghi
più ospitali e sicuri,
più verdi di tenere speranze.
Oppure approfittarne
per lavar la sozzura
- quel fetido olezzo! -
che esala nei giorni assolati,
quando si alza la nebbia.
Puoi ammirarne la forza
e il suo fascino sfuggente:
seguendo la sua via
gentile, verso le profondità,
invincibile riaffiorerai.
16.10.24 RC

Su invito di Luciano, condivido con piacere la passione per l'osservazione dei fenomeni atmosferici, della realtà che ci circonda e quelle variazioni interiori dell'animo che solo la poesia, l'arte e la musica possono tratteggiare abilmente.

Foto di oggi, di mia figlia, su mia richiesta.
Il panorama e un cantiere aperto sulla strada da oltre un mese mi hanno ispirata.
E la mente corre, le parole arrivano veloci e battono sulla tastiera come un leggero ticchettio di pioggia autunnale.
Forse amo questa città... o forse no?
Non so, ma trovo bello e confortante scriverne.
Perchè di sicuro non può trovarmi indifferente e inerte...ad aspettar che passi anche il maltempo!


Commenti

  1. Una bellissima poesia. Sono onorato di ospitare le tue bellissime poesie e sono sicuro che ad Anita gli piacciono. Grazie un abbraccio 🌹

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