TEMPORALI

La mia dolce Anita aveva paura dei temporali, mentre io li consideravo momenti di energia che creano un prima e un dopo, per lei invece erano da considerarsi estremamente pericolosi. Lei era una donna solare, gli piaceva il sole non la pioggia, mentre a me piace la pioggia il freddo e pochissimo il sole. 

La mia bimba veniva da me per farsi proteggere dai fulmini e dai tuoni, come se io fossi in dio greco che li potessi fermare con uno scudo; anche se mi prodigavo ma il mio potere non arrivava a così tanto😜

Poi quando è arrivata Cora erano in due che scappavano chiudendo finestre, tapparelle, riparandosi quanto più possibile dall'esterno. Delle volte si mettevano sotto le coperte per non vedere la luce dei lampi.  Mentre a me, invece, piacciono i temporali, mi piace quell'elettricita', è come se si creasse un "prima" di tensione e un "dopo" quando arriva il temporale e si scarica. Tra il prima e il dopo c'è un corto circuito, può accedere di tutto. E questo sconvolgimento che ad Anita faceva paura oltre al fatto che per davvero i fulmini se ti colpiscono possono ferirti mortalmente.

È capitato molte volte che un temporale ci raggiungesse mentre eravamo all'aperto e allora bisogna trovare un posto dove ripararsi e non certamente sotto un albero, ma il posto doveva essere al chiuso, possibilmente un edificio. Ancora peggio se il temporale ti raggiungeva quando eravamo in moto, in questo caso Anita appena vedeva dei nuvoloni mi faceva fermare e cercare qualche posto dove attendere per farlo passare. In questo modo abbiamo conosciuto tanti ristorantini, intanto che aspettavamo, ci facevamo un piatto di pasta accompagnato da un buon bicchiere di vino. Prima o poi il temporale, il mal tempo sarebbe passato. Capitò un acquazzone mentre scendevamo dalla Val Brembana quindi ci fermammo in un ristorante dove, ricordo ancora adesso il sapore, tagliatelle con sugo di selvaggina di montagna innaffiate dal vino Sassella. Ebbene quella sera oltre alla cena ci fermammo pure per dormire, non eravamo in condizione di viaggiare dopo quel lauto pasto. Proprio lì vicino scorreva un torrente e per tutta la notte ci accompagno' lo scrosciare delle acque. La mattina successiva il sole aveva soltanto albeggiato un po' e noi eravamo già a cavallo della nostra moto e veloci ripartimmo con dei bei ricordi da portar via.

Insomma Anita di fronte a questi eventi temporaleschi diventava fragilissima e delle volte mi piaceva prenderla un po' in giro, ma solo un po' perché per lei era una cosa seria, serissima. Era informatissima degli ultimi fulmini che in qualsiasi posto del mondo si erano scaricati ed avevano mietuto qualche vittima o semplicemente o colpito qualche traliccio.

Adesso la' nel cielo tra le tante altre stelle chi sa quanti temporali dovrai affrontare, ma non ne avrai più paura, lo spirito è mille volte più forte del corpo e tu sei al di sopra dei nuvoloni. Ma se avessi bisogno, sappi che io ci sono, basta che fai un fischio ed io sarò con te, come quelle volte che venivi tra le mie braccia a ripararti ed io per distrarti ti raccontavi pure qualche storiella inventata lì al momento. 

C'è una canzone di Battiato, la Cura, ebbene io ed Anita ci siamo sempre presi cura l'uno dell'altro e le proprie paure diventavano per l'altro motivo di protezione, anche fisica ove ve ne fosse stata la necessità, il bisogno. 

❤️❤️❤️





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