CARO AMORE MIO
Caro Amore Mio
più tempo passa e più mi manchi, il tempo adesso è come una corda che ha il nodo quando sei volata nel cielo, un nodo stretto, intrecciato sottilmente in mille altri piccoli nodi che sono stati la nostra vita, una vita accompagnata dalle note della musica di Peter Gabriel, Laurie Anderson e tanti altri. Non potrò mai dimenticare quella prima volta che siamo andati ad un concerto di Peter Gabriel al Forum di Assago. Il primo concerto con te, mi sembrava di volare in quello spazio pieno di migliaia di persone, io ero seduto con te, ma mi vedevo volare con te. Con te tornavo e ritornavo e tornavo ancora ad essere ragazzo orgoglioso con una deliziosa ragazza che eri tu sotto il mio braccio dagli occhi nocciola miele ed i capelli dorati. Lui, Peter, che saltava sul palco con una vecchia cabina telefonica e cantava di una sua amata che non rispondeva a telefono, cantava della sua tensione d'amore, quell'amore dei cavalieri erranti in una desolata landa postmoderna. Noi eravamo estasiati da quella visione e dalle sue parole che lui cantava, sussurrava. Lì sotto quel palco abbracciati e commossi dal nostro stesso amore. Finalmente ci eravamo incontrati, due solitudini che avevano trovato la loro metà. In quei momenti che erano solo nostri scendevamo nelle nostre profondità, quelle dell'animo, quelle nascoste a noi due fino ad allora. Non c'erano bisogno di parole, nessuna parola e forse nemmeno lo sguardo. Qualcuno si chiede cosa fosse. era semplicemente la potenza del nostro amore. La scoperta dell'altro ci ha permesso una maggiore conoscenza di se stessi e questo è avvenuto per tutta la vita, ogni passaggio era un nodo, un nodo stretto tra di noi.
Un mio amico, un nostro caro amico, Antonio, mi diceva - Anita ti conquisterà con la musica - e così fu. Lei conquistava me ed io conquistavo lei. Quella musica, che io non avevo mai ascoltato fino ad allora se non superficialmente, mi apriva il cuore, ci apriva il cuore, un cuore che era a pezzi per tutte e due. Peter Gabriel parlava ai nostri cuori, faceva in modo che i nostri cuori si unissero. Dopo il concerto lo andammo a trovare, volevamo abbracciarlo, ma purtroppo non ci fecero passare e tu gli scrivesti un biglietto. Chi sa se lo avrà letto?
Adesso sento Peter Gabriel e non posso che piangere al pensiero della tua bellezza volata nel cielo e che ogni sera accendendo una piccola lampada spero di vederla e che tu mi veda. Studio, leggo, scrivo, disegno, fotografo, ma ci sei sempre tu davanti ai miei occhi.
Mi manchi tanto piccola mia e nulla potrà far venire meno questa mancanza.
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