ALEXANDER PLATZ AUF WIEDERSEHEN, C'ERA LA NEVE
Quando abbiamo visto Alexander Platz era di sera e ovviamente ci è venuta in mente la canzone di Battiato cantata da Milva. Battiato è stato sempre un cantautore che a me piaceva e piace tantissimo, mentre, invece, Milva era la cantante adorata da Anita. Credo che si identificasse persino. Quella sera stavamo passeggiando per le strade di Berlino, osservavamo l'alta moda berlinese molto diversa dalla nostra, avevamo appena visto in alto su un palazzone lo stemma della Mercedes e poi eccola l'Alexander Platz, piena zeppa di giovani. Ed anche se ci fossero tanti giovani l'atmosfera era nostalgica di un passato che non c'era più ma che suscitava paura da una parte, ma dall'altra anche tanta voglia di capire cosa fosse successo nel Novecento, cosa era stata la Guerra Fredda. Ma anche in me ed Anita suscitava quella piazza tante domande, ma una in particolare: cosa avesse mosso, che cosa avesse significato l'ideale del comunismo, per milioni e milioni di persone in tutto il mondo?
Anche noi avevamo creduto in un mondo migliore, avevamo creduto che ci fosse la possibilità di una svolta nella storia dell'umanità. Ma non era accaduto e proprio lì in Germania nel giro di qualche giorno il Muro era caduto ed era tutto finito al di là della cosiddetta cortina di ferro.
Con Anita molte volte abbiamo affrontato questi argomenti e ci siamo posti il problema come quegli ideali potessero vivere in altro modo nella nostra vita di tutti i giorni.
Ed abbiamo pensato che l'impegno nel nostro lavoro, un lavoro che aiutasse le persone a crescere oltre noi stessi, fosse un modo per non essere più orfani di quegli ideali.
Un lavoro che contribuisse alla crescita personale degli individui, questo è stato il letmovie che ci ha guidato per tutta la vita.
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