UN ANGELO SOPRA BERLINO

Ieri ho rivisto il film "Il cielo sopra Berlino" e pensavo a quante volte lo abbiamo rivisto insieme. Ho ricordato a quante riflessioni ci ha condotto questo film, ma una era quella che ci coinvolgeva di più: quella dell'esistenza o meno degli angeli. 

Di angeli che volano, appunto, nel cielo e che ascoltano i nostri pensieri, le nostre poesie, i nostri desideri ma anche i nostri drammi poggiandoci dolcemente il palmo della loro mano sulle nostre spalle o accarezzandoci la testa. 

Ci chiedevamo reciprocamente se ci fosse mai capitata l'esperienza di sentirci toccati da qualche spirito angelico. La risposta era affermativa. Noi siamo stati sempre persone molto razionali ma abbiamo sempre pensato che oltre alla logica ci fosse anche la spiritualità che per l'essere umano è un qualcosa che l'arricchisce, qualcosa che gli fa accettare meglio la morte.

Oggi che sono rimasto solo (ma sono sempre con Cora, quindi proprio solo non sono) mi capita spesso di trovarmi in qualche situazione difficile come d'altronde capita a tutti, e sempre faccio riferimento ad Anita e sempre riesco a trovare la strada per uscirne. Posso dire che Anita è diventata il mio angelo custode come lo è stata in vita. 

Nel film c'è un angelo che per amore verso una giovane donna diventa umano con tutte ciò che comporta anche quello di ammalarsi, di invecchiare e di morire. Ma l'amore fa miracoli: anche dopo morti lo spirito o l'anima, come meglio si creda, continua a rimanere con chi vive. 

Così è capitato con Anita, un angelo che mi ha accompagnato nella mia esistenza per circa trent'anni e poi la sua anima continua ad essere con me, manifestandosi sempre e soprattutto nei momenti difficili per me. 

La foto che ho inserito nel post riprende Anita che era in attesa gioiosa dell'Opera che stava per iniziare nell'Arena di Verona. In quel periodo ricopriva il ruolo di Assessore alla Cultura al CRAL dei lavoratori delle Poste di Milano, anche per loro è stata un angelo. 



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