ARTE RELIGIOSA

I motivi religiosi nelle opere d'arte sia pittoriche che scultoree ripercorrono sempre l'ascesa di Cristo al cielo, dal suo Padre. Questa ascesa è fatta da tappe che vengono scandite in modo preciso: l'annunciazione, la nascita, la flagellazione, la crocifissione, la morte, la resurrezione, ecc. Ma sempre nelle opere artistiche religiose ci sono anche rappresentazione di momenti in cui l'uomo gioisce ad esempio per l'abbondanza del grano, delle festività, durante le processioni,    La cosa interessante è che Cristo fattosi uomo vuole dire che ripercorre quello che anche gli uomini, quelli mortali, di solito devono attraversare: gioia e dolore.

Quando visito luoghi, in particolare le Chiese, che posseggono queste opere e le custodiscono nei secoli, la loro sacralità, il loro silenzio che le avvolge nel mistero, la loro immensità, la loro architettura costruita per consacrare Cristo, la loro luce che passa attraverso le vetrate decorate, produce in me una sensazione di vicinanza ad Anita e ciò mi fa pensare alla mia fragilità e a quella di tutti gli esseri umani. Mi fa riflettere che tutto ha una fine, ma c'è la possibilità, se innalziamo il nostro animo al cielo,  di aspirare ad un dopo, all'eternità. 

Lì, di fronte a quelle opere, la presunzione, le ambizioni, gli orgogli, tutto si annulla e c'è intorno la sensazione del nulla, ti rendi conto di essere stato polvere e sarai nuovamente polvere. 

Si fa strada un altro concetto: la gloria. Forse la gloria è l'unica aspirazione che ti puoi concedere ma non è data a tutti.

L'arte in fondo serve a questo, oltre al piacere, al godimento della stessa, anche ad aprirsi ad orizzonti nuovi, inesplorati. Un po' questo significa per me visitare questo l'arte religiosa, mi mette un contatto con un al di là che fa fatica a resistere in un mondo dedito alla materialità. L'umano, inteso come uomo, rimarrà un mistero, al di là di tutti gli sforzi che la scienza potrà fare per comprendere e scomporre le nostre cellule.

La morte della mia amata moglie, della mia piccola Anita, ha prodotto in me un flusso di energie e di emozioni che si incanalano verso dimensioni da me inesplorate, con l'obiettivo di tenere un legame con lei. Il suo ricordo è vitale per me. Attraverso i miei occhi che guardano e godono e riflettono sulle opere d'arte, Anita guarda, gode e riflette allo stesso modo, Anita è con me, è dentro di me, Anita è me.

Questo mi dà un senso di pace, mi conforta nell'idea che Anita possa continuare a vivere nel cielo tra le altre stelle lasciandosi scie luminose e a confortarmi nei giorni terreni dalla pena di noi comuni mortali. 



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