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Visualizzazione dei post da dicembre, 2024

DEDICA A MIA MOGLIE

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DEDICA A MIA MOGLIE di   Thomas Stearns Eliot Una dedica a mia moglie A cui devo la gioia palpitante Che tiene desti i miei sensi nella veglia, E il ritmo che governa il riposo nel sonno, Il respiro comune Di due che si amano, e i corpi Profumano l’uno dell’altro, Che pensano uguali pensieri E non hanno bisogno di parole E si sussurrano uguali parole Che non hanno bisogno di significato. L’irritabile vento dell’inverno non potrà gelare Il rude sole del tropico non potrà mai disseccare le rose Nel giardino di rose che è nostro ed è nostro soltanto Ma questa dedica è scritta affinché altri la leggano: sono parole private che io ti dedico in pubblico. Così come Eliot ha dedicato alla sua compagna di vita questa poesia, anch'io. cara Anita, la dedico a te e spero che da lassù la leggi e l'ascolti.  Sono giorni particolari questi, Natale è alle porte e a te piaceva tanto fare e ricevere regali. Il dono ha un valore simbolico, significa che qualcuno si è ricordato di te e lo h...

Stringimi forte

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STRINGIMI FORTE di Luciano Vacca Stringimi forte  tra le tue braccia candide Una parte di me è volata via quella sera per non essere riuscito a salvarti    La mia vita avrei dato  per tenerti con me    Stringimi forte non lasciarmi solo    Ti penso con quegli occhi che mi scaldavano l'anima    Stringimi forte  la vita senza di te, è gelida.    

QUESTA NOSTRA GRANDE PENA

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  Buondì a tutti. Pubblico qui per voi una mia poesia d'amore. Spero che vi piaccia. Questa nostra grande pena.     Andiamo via da qui, in quel posto dove le tue braccia di madre possano farmi da cuscino, in quel posto che sa solo il cuore. Andiamo via da qui, senza raggiungere un posto preciso, ed una volta raggiunto, li non ci fermeremo. Saremo come peregrini e gran camminatori, quelli che non si fermano mai, perché hanno forse una grande pena nel petto. Nessuno però mai saprà che questa nostra grande pena.. è l’amore.              Cristiano Cuturi.

URBI ET ORBI

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"A Roma e al mondo" questa è la formula che il Pontefice utilizza per le solenni benedizioni ai fedeli cristiani e cattolici, di quelli che sono a Roma come suo primo vescovo, ma anche rivolto a quelli sparsi in tutto il mondo essendone il Papa. Una benedizione potente che parte da Roma e la estende in tutto il mondo facendo diventare la stessa Roma come il faro della Cristianità, da dove si irradia la sua potenza divina ed eterna. Infatti si parla di "Roma come di città eterna", la sua importanza storica è innegabile, una culla da dove è nata la nostra civiltà occidentale.  Ebbene per me ed Anita il viaggio a Roma è stato un viaggio dentro di noi, nella nostra cultura, nelle nostre tradizioni, ma soprattutto un viaggio dentro le nostre anime.  A Roma per Anita c'è stato un riavvicinamento alla religione cristiana cattolica manifestata nella ricerca costante di luoghi sacri dove poter in un certo qual modo intercedere con le anime dei nostri defunti, i suoi geni...

LA FORZA DEL DESTINO

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Ieri sera ho visto la Prima della Scala dedicata a Verdi con La forza del destino.  Un'opera che tratta di argomenti universali, di come al di là di qualsiasi sforzo che la volontà umana compia, il destino inesorabilmente si afferma.  Come nostra abitudine la Prima l'abbiamo sempre vista in TV ma ieri sera la Rai 1 ha utilizzato della nuova tecnologia per la diretta, sembrava di essere lì sul palco accanto agli attori. L'interpretazione dei personaggi è stata sublime e l'orchestra meravigliosa.  Ma quello che ha reso davvero importante la serata è il fatto di averla vista con una nostra cara amica che ha perfino preparato la cena mentre Cora ronfava sull'enorme divano distesa tra noi due in attesa di qualche pausa per la pipì.  Il ricordo non poteva volare che a te e a tutte quelle volte quando preparavo il risotto allo zafferano con l'augurio di passare un buon periodo natalizio.  Vedevo il tuo corpo di spalle intento a seguire l'opera mentre io giravo il r...

HO CAPITO CHE TI AMO

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  HO CAPITO CHE TI AMO di Luigi Tenco Ho capito che ti amo Quando ho visto che bastava un tuo ritardo Per sentir svanire in me l'indifferenza Per temere che tu non venissi più Ho capito che ti amo Quando ho visto che bastava una tua frase Per far sì che una serata come un'altra Cominciasse per incanto a illuminarsi E pensare che poco tempo prima Parlando con qualcuno mi ero messo a dire Che oramai non sarei più tornato A credere all'amore, a illudermi e sognare Ed ecco che poi Ho capito che ti amo E già era troppo tardi per tornare Per un po' ho cercato in me l'indifferenza Poi mi son lasciato andare nell'amore Sento questa canzone di Tenco e il mio ricordo non può non andare a te, ai momenti felici che abbiamo passato insieme, al clima natalizio che eri in grado di creare con piccole cose. Quelle cose che tu rendevi grandi e felici le persone intorno a te. Bastava il tocco delle tue mani e quelle cose non erano più cose qualsiasi assumevano valore come la luce...

I TUOI PEDALINI

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Foulard e pedalini sono i tuoi indumenti che io indosso quotidianamente. Lo faccio per diversi motivi, ma uno in particolare è quello di portarti con me anche quando esco, quando faccio delle cose fuori di casa. Sento il tuo calore e mi accompagna ovunque vada. Stasera ho indossato un paio di pedalini, poi perché li chiamano così non l'ho ancora capito, io li chiamavo calzini mentre tu, invece, pedalini. Comunque vengano chiamati io stasera ne ho presi un paio di colore blu scuro di lana con i cuoricini bianchi. Certo metterli ai miei piedi non è come quando li indossavi tu ai tuoi e mi chiedevi - Luciano come mi stanno - ed io, lo confesso, non po' distrattamente rispondevo - Bene - Ma adesso quando li indosso, penso ai tuoi piedi sempre curati che delle volte per scherzo morsicavo come si fa ai bambini e poi gli davo bacetti. Il solletico poi che ti facevo e che non sopportavi ma ridevi. Io avevo lo sguardo fisso ai tuoi occhi che ridevano. Si proprio gli occhi ridevano dal s...

FU UNA DOLCE ESTATE

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Sotto quella tenda sentivamo il ticchettio della pioggia e noi con le teste verso l'apertura fumavamo. Guardavamo dinanzi a noi increduli del terreno bagnato, era estate ma una di quelle strane. Noi ci volevamo bene e contava solo quello. In fondo alla tenda c'era di tutto, avevamo portato il nostro mondo, tu i costumi da mettere al mare, ma la pioggia in quelle ore ci diceva quello che contava per davvero. Il nostro amore era l'unica cosa che ci faceva vedere il sole ovunque anche quando pioveva, anche quando il buio sulle nostre teste ci chiudeva in un angolo, prevaleva sempre quello come se fosse una terza entità tra noi due, l'amore.  Ci siamo addormentati esausti dal viaggio e dal lavoro di montare la tenda sotto la pioggia. Ci siamo addormentati come due bambini, tu sotto il mio corpo. Poi abbiamo sentito per davvero dei bambini, erano fuori dalla nostra tenda e giocavano con i piedi nudi sul terreno ancora umido. Era da un po' che aveva smesso, era da un po...