I PATTINI DI GHIACCIO
È il secondo Natale che passiamo io e Cora senza di te, anche se la tua presenza è ovunque, in ogni angolo della casa, sembra che se ci voltiamo sei lì con noi.
Oggi pomeriggio l'ho passato in una residenza per anziani a parlare con alcuni di loro. È evidente che un po' mi identificavo con quei vecchi, ma non è stato affatto triste, è stato invece certamente arricchente per la mia persona oltre, forse, a portare un po' di conforto a qualcuno di loro.
Nel mio girovagare in questo luogo mi sono fermato in una sala con il televisore, stavano trasmettendo un film russo "I pattini sul ghiaccio", me lo ha detto un vecchietto su una carrozzina che gentilmente si è avvicinato e mi ha scandito in un orecchio il titolo. Avrà pensato che non ci sentissi e quindi era necessario avvicinarsi e dirmelo. Poi una signora, sempre su una carrozzina, mi ha raccontato che da giovane andava anche lei sui pattini e sai dove? Proprio dove andavamo noi, delle volte con Daniela, al Palazzo del Ghiaccio. Ed allora ci siamo messi a parlare di quelle volte, tante volte, che poiché ero un neofita ogni volta che cercavo di pattinare scivolavo rovinosamente sul ghiaccio e voi due sghignazzavate. Poi ho imparato ed abbiamo pattinato mano nella mano. Ho appreso da te come pattinare e tu con pazienza mi hai insegnato. Ricordo quella volta che hai organizzato la Befana per i dipendenti delle Poste al Palazzo del Ghiaccio, era pieno di bimbi, ragazzini i loro genitori. E tu che distribuirvi i doni. Un ricordo che ha evocato altri ricordi di quando ero io piccolo e con il papà andavo ad un'altra festa della Befana, quella dei carabinieri, a ritirare i doni. Già perché la nostra generazione non ha conosciuto Babbo Natale ma la Befana, era lei che portava i doni e chiudeva le vacanze natalizie, poi si tornava a scuola. Ed io tutti gli anni come faceva tuo padre la notte mi alzavo e mettevo la calza della Befana con dentro caramelle, cioccolatini, dolci ed un po' di carbone e poi quando è arrivata Cora, gliela preparavo pure a lei con i suoi biscottini. La mattina quando ci alzava era una gioia ad infilare dentro la calza le mani. ♥️♥️♥️
Mano nella mano abbiamo pattinato sul ghiaccio come nella vita e nulla ci ha fermato nemmeno le mie cadute o le tue. Tanto sapevamo entrambi, che ci saremmo rialzati ed avremmo proseguito.
Questi ricordi sono come gemme preziose...
RispondiEliminaGrazie ♥️♥️♥️
Elimina❤️💖❤️💖💖
RispondiElimina♥️♥️♥️
EliminaCiao, Luciano. Ti abbraccio forte.
RispondiEliminaUn abbraccio forte anche a te🌹
EliminaSempre bello leggere i suoi più cari ricordi ed i suoi profondi pensieri legati ad Anita, caro Luciano. Mi è piaciuto molto nel finale, quando lei ha detto "tanto, anche se cadevamo ci rialzavamo". Ed io credo che questo si possa vedere anche come metafora della vita, che è un cadere, alle volte, ma da queste cadute poi ci si rialza e si continua ad andare avanti, come credo abbiate sicuramente fatto lei ed Anita negli anni felici che vi hanno visti assieme. Allora l'abbraccio, complimenti e le auguro un buon proseguimento di queste festività.
RispondiEliminaGrazie delle sue gentili parole che mi riempiono di gioia ogni qualvolta che le leggo. Un abbraccio forte.
EliminaUn abbraccio forte a lei, caro Luciano.
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