QUESTO BELLISSIMO GIROTONDO DI PAROLE




Buona sera a tutti e, a seguire, buona notte.

Mi fa piacere pubblicare per voi la mia ultima poesia

che spero vi piaccia.



      Questo bellissimo girotondo di parole.

 

 

Tu mi chiedesti,

con la tua solita gentilezza,

se ero io quel bambino che la vita aveva così

miseramente ferito.

E già lo sapevi.

Io, come risvegliato da un sogno,

mi resi conto che quell’angelo che io avevo sempre chiesto a Dio,

nelle mie più forti preghiere, eri tu, e nessun’altro.

Nessuno è una parola che si sposa bene con il silenzio che fa più rumore.

Il silenzio, a sua volta, è un muro di gomma che fa male,

ed io ho sempre creduto che siccome questa mia voce così debole nessuno l’ha mai ascoltata,

se fossi morto, in una mattina di Maggio, il mondo intero non se ne sarebbe accorto,

e come se niente fosse stato, avrebbe continuato a girare

in quel suo triste e bellissimo girotondo di parole.

Quest’aria così serena mi graffia la faccia,

perché qui dove abito non c’è mai il vento,

e mi graffia la faccia, così come anche il cuore, perché è indifferente,

perché è assente, bella e nuda, e difficile da respirare,

perché rimane in gola senza scendere nel petto, tanto che è immobile e non si muove.

Sembra una statua bianca di marmo pregiato,

che la vita, con la sua staticità aveva costruito, fuori a quella mia vecchia casa,

che per fortuna adesso ho abbandonato.

Ma tu.. sei un angelo del paradiso, e questo già l’ho detto prima,

un angelo che vola, levato alto nel cielo,

come un’aquila simile alla mia tristezza.

Tu sei quella malinconia che dipinge l’autunno

e che fa commuovere, perché è felice,

è felice anche di andare a dormire,

eternamente, tra le  tue braccia fatte di neve.

Vuole dormire così, con te abbracciata.

Questo le basta.


                                                          

                                                                        Cristiano Cuturi.



 

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