FARFALLE

Questa mattina appena arrivo da te vedo tre farfalle che svolazzano sulla tua foto e sui fiori colorati. Una delle tre, con un colore azzurro come il cielo, mi fa - ciao Luciano siamo qui con la tua Anita da stamane appena che è venuto chiaro - L'altra farfalla gialla con dei puntini rossi sulle ali - sai da un po' veniamo a trovarla e ci facciamo due chiacchiere, poi la domenica che sappiamo che tu arrivi, Anita ci parla di te e dei vostri viaggi, in quei posti incantevoli che siete stati, delle tue mani nelle sue mani - Io rimango incredulo a sentire queste farfalle parlare e rivolgersi a me, anche Cora, la nostra cagnetta, rimane a bocca aperta, stupita. 

L'altra farfalla, bianca, tutta e solo bianca mi viene sulla testa e mi dice in tono rassicurante - Anita non è mai sola, siamo sempre con lei e abbiamo sparso la voce alle altre nostre sorelle di venire qui e raccontarci - La sua voce è quasi un sospiro che mi giunge. Poi mi dice - adesso vi lasciamo soli, ma poi quando vai noi torniamo e sorrideremo di te, sai ti prendiamo un po' in giro, ma lo facciamo con tutti i vivi che vengono qui. Adesso tutte e tre sono sulla mia testa quasi a sfiorarmi i capelli come quando lo faceva Anita. Sono sicuro che gliela detto lei di accarezzarmi. 

Cara piccola ti lascio questa poesia di Pavese, l'ho letta ieri sera cercandone una tra i testi che abbiamo a casa da poterti lasciare. Quando ti va leggila insieme alle tue nuove amiche farfalle e sorridete pure di me, mi sembra di vederti come quando eri insieme alle tue amiche nell'altra stanza e vi sentivo chiacchierare e ridere. D'altronde la morte è come se stessi in un'altra stanza e ti sento comunque. 

OGNI NOTTE, TORNANDO DALLA VITA di Cesare Pavese

Ogni notte, tornando dalla vita,
dinanzi a questo tavolo
prendo una sigaretta
e fumo solitario la mia anima.

La sento spasimare tra le dita
e consumarsi ardendo.
Mi sale innanzi agli occhi con fatica
in un fumo spettrale
e mi ravvolge tutto,
a poco a poco, d'una febbre stanza.

I rumori e i colori della vita
non la toccano più:
sola in se stessa è tutta macerata
di triste sazietà
per colori e rumori.

Nella stanza è una luce violenta
ma piena di penombre.
Fuori, il silenzio eterno della notte.

Eppure nella fredda solitudine
la mia anima stanca
ha tanta forza ancora
che si raccoglie in sé
e brucia d'un'acredine convulsa.

Mi si contrae fra mano,
poi, distrutta, si fonde e si dissolve
in una nebbia pallida
che non più se stessa
ma si contorce tanto.

Così ogni notte, e non mi vale scampo,
in un silenzio altissimo,
io brucio solitario la mia anima.




Commenti

  1. Caro Luciano, porti anche un mio abbraccio ad Anita, la domenica, quando lei va a trovarla. Meraviglioso l'amore che vi legava e che vi lega ancora. Un grandissimo abbraccio.

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    1. Caro Cristiano la ringrazio. Tenga presente che una sua poesia è vicino alla foto di Anita e glielo letta. Gli è tanto piaciuta e la ringrazia per il suo dono. ❤️

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    2. Caro Luciano, ma quello che lei mi dice mi onora e mi riempie il cuore di tanta felicità. Un abbraccio grandissimo.

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