NUVOLE

NUVOLE di Fernando Pessoa 15.9.1931 da "Il libro dell'inquietudine"

Nuvole... Oggi sono consapevole del cielo, poiché ci sono giorni in cui non lo guardo ma solo lo sento, vivendo nella città senza vivere nella natura in cui la città è inclusa.

Nuvole... Sono loro oggi la principale realtà. e mi preoccupano come se il velarsi del cielo fosse uno dei grandi pericoli del mio destino.

Nuvole... Corrono dall'imboccatura del fiume verso il Castello; da occidente verso oriente, in un tumultuare sparso e scarno, a volte bianche se vanno stracciate all'avanguardia di chissà che cosa; altre volte mezze nere, se lente, tardano a essere spazzate via dal vento sibilante; infine nere di un bianco sporco se, quasi volessero restare, oscurano più col movimento che con l'ombra i falsi punti di fuga che le via aprono fra le linee chiuse dei caseggiati. 

Nuvole... Esisto senza che io lo sappia e morirò senza che lo voglia. Sono l'intervallo fra ciò che sono e ciò che non sono, fra quanto sogno di essere e quanto la vita mi ha fatto essere, la media astratta e carnale fra cose che non sono niente, più il niente di me stesso.

Nuvole... Che inquietudine se sento, che disagio se penso, che l'inutilità se voglio!

Nuvole... Continuano a passare, alcune così enormi (poiché le case non lasciano misurare la loro esatta dimensione) che paiono occupare il cielo intero; altre di incerte dimensioni, come se fossero due che si sono accoppiate o una sola che si sa rompendo in due, a casaccio, nell'aria alta contro il cielo stanco; altre ancora piccole simili a riproduzioni giocattolo di cose poderose, palle irregolari di un gioco assurdo, da parte, in un grande isolamento, fredde.

Nuvole... Mi interrogo e mi disconosco. Non ho mai fatto niente di utile né farò niente di giustificabile. Quella parte della mia vita che non dissipato a interpretare confusamente nessuna cosa, l'ho spesa a dedicare versi prosastici alle intrasmissibili sensazioni con le quali rendo mio l'universo sconosciuto. Sono stanco di me oggettivamente e soggettivamente. Sono stanco di tutto e del tutto di tutto.

Nuvole... Esse sono tutto, crolli dell'altezza, uniche cose reali fra la nulla terra e il cielo inesistente; brandelli indescrivibili del tedio che loro attribuisco; nebbia condensata in minacce incolori; fiocchi di cotone sporco di un ospedale senza pareti.

Nuvole... Sono come me, un passaggio sfigurato fra cielo e terra, in balìa di un impulso invisibile, temporalesche o silenziose, che rallegrano per la bianchezza o rattristano per l'oscurità, finzioni dell'intervallo e del discammino, lontane dal rumore della terra, lontane dal silenzio del cielo.

Nuvole... Continuano a passare, continuano ancora a passare, passeranno sempre continuamente, in una sfilza discontinua di matasse opache, come il prolungamento diffuso di un falso cielo disfatto.

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Così erano le nuvole quel giorno a Lisbona, eravamo arrivati sul Castello e guardavamo dall'alto verso il Tago e arrivavano nello stesso modo come le ha viste Pessoa. Indimenticabile la tua bellezza radiosa di quel giorno. Sento ancora oggi le emozioni che provavo sulla pelle, nel corpo, nell'anima. Le osservavamo preoccupati che non ci consentissero di vedere, invece sono state magnanime con il nostro amore. Nel cielo si alternava il sole con qualche leggerissima pioggia e poi ancora squarci di sole irrompevano come i tuoi occhi dolci che guardavo inebriato. Lisbona la dolce Lisbona ci ha stregati, ci accompagnava ovunque il malinconico fado, in tutti i vicoli, in tutti i tram che circolavano in quelle stradine strettissime, in tutti i ristorantini in cui più ce mangiare annusavamo gli odori. Se oggi tornerei in quella città sono certo che morirei di nostalgia per l'amore che abbiamo vissuto. Ti cercherei in tutti i volti, in tutti gli angoli di quella città che il grande maestro ci aveva ispirato di vederla con gli occhi degli innamorati, che non vedono per davvero perchè sono in estasi, non sono lucidi, perchè l'amore altera i sensi, li rende più percettivi. Forse è il modo giusto per vedere Lisbona e la vita.

La vita senza di te è nulla, con te era tutto!💓💓💓




Commenti

  1. La vita è tale, 4 lettere, Ĺuciano, sei una persona rara, hai ancora amore da dare, e questo è il futuro.

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