A UNA DONNA IN PARADISO

A UNA DONNA IN PARADISO 

di Edgar Allan Poe

Tu sei stata tutto per me, amore,
per te la mia anima ha sofferto -
Amore, verdeggiante isola nell’immenso mare,
sorgente e tempio,
di fiabeschi frutti e fiori intrecciata,
e tutti i tuoi fiori erano miei.

Ah, un sogno troppo vivido perché potesse durare!
Ah, stellata Speranza, che ti sei innalzata nei cieli
e subito dopo ti sei offuscata!
Una voce dal Futuro grida,
“Ancora, ancora” – ma sul Passato
(oscuro golfo!) il mio spirito è sospeso
muto, immoto, instupidito!

Perché per me
la luce della vita si è spenta!
“Non più – non più – non più” -
(così parla il mare maestoso
alle sabbie sul litorale)
nasceranno le piante, squassate dal tuono,
volteggerà l’aquila straziata in volo!

Tutti i miei giorni sono estatici,
tutti i miei sogni
guardano dove guardano i tuoi occhi spenti,
dove i tuoi passi risplendono -
nell’eterea danza,
accanto ai ruscelli eterni!

Ah! Perché in quell’attimo maledetto
ti hanno portato sulle onde,
da un amore nobile alla morte,
sopra un profano cuscino!
Da me, e da questo tempo nebbioso,
dove piange il salice argentato. 

Questa foto l'ha fatto un nostro amico fotografo in occasione di una mostra fotografica organizzata dalla nostra biblioteca condominiale che teneva il focus centrato sui cittadini che abitano nel caseggiato dove abitiamo pure noi. 

Anita pur stando male era felicissima di questa iniziativa, era sempre un prima fila e al mio fianco ad organizzare attività socializzanti e culturali. 

Avevamo dato un senso alla nostra vita dedicando del tempo a favore degli "ultimi", lo abbiamo fatto in tutti i contesti in cui ci siamo trovati e lei lo ha fatto in modo brillante, guardando l'"altro" con umanità, dando sempre una parola di conforto. Tutti la ricordano per la sua gentilezza e altruismo, per la sua grande capacità di inclusione. 

Che il Paradiso sia il tuo regno. 



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