FU UNA DOLCE ESTATE

Sotto quella tenda sentivamo il ticchettio della pioggia e noi con le teste verso l'apertura fumavamo. Guardavamo dinanzi a noi increduli del terreno bagnato, era estate ma una di quelle strane. Noi ci volevamo bene e contava solo quello. In fondo alla tenda c'era di tutto, avevamo portato il nostro mondo, tu i costumi da mettere al mare, ma la pioggia in quelle ore ci diceva quello che contava per davvero. Il nostro amore era l'unica cosa che ci faceva vedere il sole ovunque anche quando pioveva, anche quando il buio sulle nostre teste ci chiudeva in un angolo, prevaleva sempre quello come se fosse una terza entità tra noi due, l'amore. 

Ci siamo addormentati esausti dal viaggio e dal lavoro di montare la tenda sotto la pioggia. Ci siamo addormentati come due bambini, tu sotto il mio corpo. Poi abbiamo sentito per davvero dei bambini, erano fuori dalla nostra tenda e giocavano con i piedi nudi sul terreno ancora umido. Era da un po' che aveva smesso, era da un po' che era uscito il sole. Tra un po' saremmo andati al mare. Sentivamo l'odore di caffè invitante che proveniva dal bar - due caffè ristretti - ordinammo in quella dolce estate.

Il mare, il sole ci aspettava e tu eri splendida, eri terribilmente bella, con quel cappello a falde larghe, bianco con un nastrino rosso che scendeva ai lati. Eri sfacciatamente bella. Ed eri con me. 





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