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Visualizzazione dei post da aprile, 2024

LA SUA PRESENZA

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Parlare di Anita al passato, seppur prossimo, mi fa una certa impressione. Intanto perché la sento sempre con me, non solo nei sogni, ma anche durante il giorno, come se lei mi guidasse e con la quale mi confronto costantemente.  No, non è il suo fantasma, è la sua presenza spirituale che ha colmato il vuoto dentro di me o cerca di farlo. Certo voglio illudermi che sia così, forse è il mio modo di superare questa fase di dolore, di imparare a conviverci, certamente questo mi dà sollievo e pace interiore. Ma mi dà anche un'altra cosa importante: l'energia, la voglia per andare avanti, la carica per proseguire lungo la strada della mia vita. Ma il mio sguardo è perennemente rivolto al mio fianco, dove sento lei, il mio dolce amore: poggiata al mio braccio c'è Anita.  Anita per me, come per tante persone che scopro con vero piacere in questi ultimi mesi, è stata fonte d'ispirazione, meglio ancora è stata ala , campo e profondità e lo scorrere sempre di più del tempo dal

IMMERSA NELLA NATURA

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Amava i fiori ma in particolare le rose bianche. In casa non c'era un fine settimana che non c'erano fiori, poi la primavera ne portava in abbondanza. A lei le piaceva immergersi ed io molte volte gliele regalavo.  Anita aveva un rapporto straordinaria con la natura di cui ne rispettava qualsiasi cosa, dagli insetti alle lumache, dal germoglio ai fili di erba. Tantissime volte nei nostri momenti liberi, lì passavamo immersi nella natura, nei parchi, nei giardini. La vedo ancora adesso accarezzare i fili d'erba e farseli scorrere tra le dita delle mani, luccicanti ai raggi del sole ☀️ a farsi scaldare. D'altronde a lei le piaceva così tanto le giornate di sole e poi il mare 🏄....il mare azzurro...quella linea lontana del mare che confina con il cielo🎴.  Lei si perdeva in quegli orizzonti infiniti.  Ricordo le volte che ci siamo baciati al tramonto, lei dopo il bacio poggiava la sua testa sulla mia spalla e mi guardava con i suoi occhi dolci e dalla spiaggia proveniva l

DARE UN SENSO ALLA FINE

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Questa sera i pensieri vengono guidati dalla divina musica di Ennio Morricone che io ed Anita in certi momenti ascoltavamo estasiati, una musica che rimandava ai film che avevamo visto tante e tante volte in TV o sul grande schermo, una musica che ci serviva per dimenticare la durezza della vita quotidiana. Stasera è una sera particolare nella mia mente, una sera che passo volontariamente nell'oblio del ricordo. Ma è fattibile? È possibile anche solo per un po' dimenticare? Dobbiamo, per salvarci, un po' dimenticare. È un dovere con noi stessi se non vogliamo soccombere.   Il tempo non agisce affatto come fissativo, ma piuttosto come solvente. Ma noi non ci crediamo perché non conviene, non serve; non aiuta a tirare avanti; perciò fingiamo di non saperlo.  Poche settimane fa ho letto il romanzo "Il senso di una fine" di Julian Barnes dove fa una riflessione, attraverso la sua narrazione, sul rapporto con la memoria di chi ha subito una perdita di una persona cara,

L'AMORE È UN PORTO DI MARE

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Io sono stato in Marina Militare, è lì che ho fatto il militare per diciotto mesi assolvendo i miei obblighi di leva da sottoufficiale. In quella fase della mia vita ero sposato con Rosaria. È lì che ho capito che avere una compagna, avere qualcuno che ti aspettava, che ti pensava, era un qualcosa di importante. Questa esperienza dell'amore come porto di mare l'ho traslato con Anita. Lei, il suo amore era da me interpretato come quel marinaio che con la sua barca dopo aver affrontato le tempeste marine rientra nel porto, dove le acque sono più tranquille, sicure e ti permettono di riposare.  Molte volte con Anita sul divano di casa eravamo un po' così come questo dipinto che ho postato. È capitato spesso che la vita ci ha mostrato le difficoltà da affrontare e siamo stati reciprocamente dei porti di sicurezza e tranquillità per l'altro.  Senza di lei la casa 🏠 non è più un porto tranquillo, sicuro, è solo uno dei tanti porti, non è più il tuo porto. Non c'è più nes

CURIOSITÀ ELETTIVA

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Anita aveva una curiosità spiccata per tutto ciò che rappresentasse il Bello. Aborriva la volgarità e la bassezza culturale relegandola a chi ha una povertà d'animo. Molto spesso mi capitava di prendere qualche libro tra le mani e di scoprire che lei lo aveva già letto nella sua giovinezza. Oppure mi diceva che lo aveva già letto qualche anno prima. Io mi chiedevo tra me stesso quando lo avesse fatto? Eppure lei era in grado di raccontarmi la sua interpretazione del libro che era sempre molto sottile e sottopelle.  Ma questo capitava anche davanti ad un film. Io facevo fatica a scegliere il film su queste nuove piattaforme in TV e ne sceglievo spesso uno "cattivo" lei invece non solo era in grado di dirmi l'evolversi dello stesso film, insomma come sarebbe finito, ma mi diceva anche se il film era una ciofeca inutile da vedere.  Credo che questa sua capacità era innata ma anche sviluppata nel tempo con una autodisciplina di fronte a quello che viene considerata BELLO.

ANIMA LIBERA

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Anita mi ha lasciato tantissime foto e ovviamente quando le prendo tra le mani i ricordi scorrono come le sequenze di un film del passato, in alcuni casi lentamente, in altri velocemente. Lei amava fotografare soprattutto le persone ed i paesaggi della natura e tra le tante sto cercando di fare un album solo con foto sue.  È difficile perché la commozione mi assale e non posso stare troppo tempo immerso in quei ricordi.  Questa foto che ho postato raffigura Anita quando l'ho conosciuta ed è stata scattata da un nostro comune amico di quei tempi, un certo Gennaro. Lo ringrazio per averla ripresa in una fase delicata della sua vita; erano momenti in cui stava facendo una profonda riflessione su stessa ed ero apparso io nei suoi orizzonti di vita.  Oggi è la Festa della Liberazione e da sempre noi ci recavamo alle manifestazioni indette dalle associazioni dei partigiani. Questo anno ci andrò con la sua macchina fotografica, una Pentax manuale con rullino. Mi è capitata tra le mani sis

ROSELLINE

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Finalmente è arrivata la primavera e sono rifiorite le roselline che Anita aveva piantato in un vaso sul balcone di casa un paio di anni fa. Avevamo pensato che avremmo potuto finanche cenare su quel piccolo balcone e quindi Anita lo stava curando e tenendo in ordine. Provavamo a prenderci cura pure del cortile dove siamo stati per più dieci anni prima di venire via dalla Lorenteggio.  Già in un altro post su questo blog ho scritto del rapporto tra Anita ed il balcone seppur piccolo ma da lei amato, perché diventava un luogo dove lei si affacciava e osservava il mondo circostante inebriandosi del profumo che emanavano i fiori. Io a lei quando si affacciava in primavera la vedevo così come un fiore tra gli altri e così voglio ricordarla.  Questo anno, questo arrivo un po' controverso della primavera, non ha visto più Anita presente, anche se lei è sempre una stella nel cielo, ed ho cercato io alla meglio di continuare la sua opera.  Rendere il mondo circostante più bello era un suo

IL GATTO GARIBALDI

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Il gatto 😻 di Anita si chiamava Garibaldi. Io non l'ho conosciuto ma di quanto me ne ha parlato Anita, era come se lo conoscessi nei minimi particolari. Era un gattone siamese, mi diceva, con un pelo rossiccio molto lungo. Lei, ovviamente, quando si recava al lavoro, Garibaldi rimaneva a casa da solo, ma appena la sentiva all'angolo della palazzo, ancora sulla via, iniziava a miagolare fortissimo. La sentiva da lontanissimo svoltare la strada e per Anita era bellissimo avere qualcuno a casa che l'aspettava e gli saltava addosso appena entrata a casa 🏫 dalla felicità. Mi raccontava degli agguati che gli faceva per giocare, della difesa che metteva in atto se qualcuno entrava in casa, e le notti passate con lui nel letto, dei suoi lunghi baffi..... Mi raccontava che delle volte lo liberava facendolo uscire di casa e lui a l'ora di pranzo sempre rientrava, soddisfatto di aver fatto una passeggiata sui tetti delle case della Lorenteggio. Ma molto tempo lo passava sul diva

LA MORTE E' LA CURVA DELLA STRADA

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LA MORTE E' LA CURVA DELLA STRADA di  Fernando Pessoa La morte è la curva della strada, morire è solo non essere visto. Se ascolto, sento i tuoi passi esistere come io esisto. La terra è fatta di cielo. Non ha nido la menzogna. Mai nessuno s’è smarrito. Tutto è verità e passaggio. Questa mattina ti ho portato e letto questa poesia tra le lacrime che mi scorrevano sul viso e Cora seduta al fianco alla tua sepoltura. Ho scelto Pessoa perché è stato uno dei pochi poeti che tu hai amato e di cui ho dei ricordi di Lisbona con te: quanto abbiamo "giocato" in quella città sedendoci vicino alla sua statua e facendoci scatti fotografici. Poi abbiamo bevuto un caffè in quella piazza, era tutto luminoso e splendente e poi c'erano i tram che sfrecciavano in queste viuzze della città. Ricordo tu che, entusiasta, scendevi e salivi dal tram, ti affacciavi dai finestrini per vedere quelle signore che ancora cucinavano in strada.  Che dolci ricordi ho di te a Lisbona. E il baccalà che

UN FIORE

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Stamane mi sono recato con Cora a fare una visita alla Basilica di Santa Maria della Passione, molto vicino al Conservatorio di musica. È uno dei luoghi che sto frequentando in questo periodo, lo faccio per ricordare i momenti felici con Anita ma anche per scoprire la Bellezza che in questi luoghi primeggia.  Io e Anita siamo stati dei visitatori assidui delle Chiese in ogni luogo dove ci siamo recati, anche di quelle non cristiane. Ci siamo imbattuti in quelle ortodosse, protestanti, islamiche, anglicane. Ci affascinava l'Arte e sapevamo che le Chiese e i luoghi sacri in generale, oltre ad essere, appunto, dei luoghi destinati alla preghiera, all'adorazione di Cristo, sono anche contenitori pieni di Storia, di Cultura. Da quando le religioni monoteiste si sono affermate sulle quelle pagane eliminandole hanno accumulato tutta la cultura possibile in campo religioso e quindi è meraviglioso osservare l'architettura, i vari periodi storici in cui sono state costruite le Chiese

GELATO AL LIMONE

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Anita come molte altre persone durante la primavera gli piaceva fare delle lunghe passeggiate e gustare dei gelati scovando le migliori gelaterie milanesi. Mi diceva che era una abitudine presa da ragazzina che insieme alle sue compagne di scuola dopo lo studio si recavano ad acquistare questi enormi coni con tutti i gusti. Gli piaceva aggiungere sempre un po' di panna con una leggera spruzzata di cacao.  Palo Conti, cantautore amato da noi due fino allo sfinimento, canta "Il gelato al limone" .....di una estate che se ne va....sprofondati in fondo ad una città...la sensualità delle vite disperate... questo uomo ancora tante cose ti darà...un gelato al limone 🍋.....e ti offro l'intelligenza degli elettricisti così un po' di luce avrai... E su queste note, stretti ci addormentavamo, su questa melodia malinconica ci perdevamo. La domenica pomeriggio era un appuntamento fisso con la gelateria in via Borsieri o quella in piazza Gae Aulenti ed osservare lo Skyline o l

FUMO PERDUTO NELL'ARIA

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Gli ultimi attimi di vita di una persona danno sempre l'idea che la vita non sia altro che un po' di fumo perduto nell'aria. Ci fanno capire che in fondo noi siamo così piccoli di fronte all'universo, ai tanti universi esistenti, un infinitesimale granellino di sabbia.  Il nostro gran da fare molto spesso diventa inutile di fronte al mistero della vita e della morte, a quello che c'è dopo la vita.  L'alba del giorno dopo alla morte di Anita è stata un'alba fredda, anche se sembrava che l'estate non volesse finire mai. Una fredda luce del giorno nascente scivolava via lungo le strade di via Belinzaghi appena pulite e lasciate ancora bagnate. Tante volte quelle vie avevano visto la presenza di Anita, tante volte il quartiere e il mondo da lei frequentato aveva sentito la sua voce, il suo carattere, la sua personalità.  Ed ora lei non c'era più, un fiore strappato dal prato fiorito. Ora lei rimaneva solo nei ricordi di chi l'aveva amata.  Io credo c

VENERARE LA MEMORIA

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Per la memoria di Anita io ho una vera e propria venerazione. Ma anche se volessi semplicemente ricordare la sua memoria e tenerla viva nel tempo comporta impegno, fatica fisica e psichica. Molti pensano che questo sia inutile come inutile è considerata l'Arte. Molti pensano che non sia importante l'anima o lo spirito. Io invece ho imparato da questa immane tragedia che è stata la scomparsa prematura ed ingiusta della mia amata moglie che tenerla in vita attraverso il suo ricordo ed onorarla mi fa star bene, sento la pace interiore, riempio il vuoto che mi ha lasciato.  Certo l'inconscio ha sempre una sua preminenza ed analizzare quello che è accaduto e sta accadendo dentro di me in termini psicanalitici è importante e fondamentale perché questo mi aiuta ad andare avanti nella vita. A capire che dai traumi si esce più forti, si diventa "altro" sperando di essere migliore di prima.  Il processo del lutto è appunto un processo, con delle fasi e certamente non è line

ALEXANDER PLATZ AUF WIEDERSEHEN, C'ERA LA NEVE

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Quando abbiamo visto Alexander Platz era di sera e ovviamente ci è venuta in mente la canzone di Battiato cantata da Milva. Battiato è stato sempre un cantautore che a me piaceva e piace tantissimo, mentre, invece, Milva era la cantante adorata da Anita. Credo che si identificasse persino. Quella sera stavamo passeggiando per le strade di Berlino, osservavamo l'alta moda berlinese molto diversa dalla nostra, avevamo appena visto in alto su un palazzone lo stemma della Mercedes e poi eccola l'Alexander Platz, piena zeppa di giovani. Ed anche se ci fossero tanti giovani l'atmosfera era nostalgica di un passato che non c'era più ma che suscitava paura da una parte, ma dall'altra anche tanta voglia di capire cosa fosse successo nel Novecento, cosa era stata la Guerra Fredda. Ma anche in me ed Anita suscitava quella piazza tante domande, ma una in particolare: cosa avesse mosso, che cosa avesse significato l'ideale del comunismo, per milioni e milioni di persone in t

UN ANGELO SOPRA BERLINO

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Ieri ho rivisto il film "Il cielo sopra Berlino" e pensavo a quante volte lo abbiamo rivisto insieme. Ho ricordato a quante riflessioni ci ha condotto questo film, ma una era quella che ci coinvolgeva di più: quella dell'esistenza o meno degli angeli.  Di angeli che volano, appunto, nel cielo e che ascoltano i nostri pensieri, le nostre poesie, i nostri desideri ma anche i nostri drammi poggiandoci dolcemente il palmo della loro mano sulle nostre spalle o accarezzandoci la testa.  Ci chiedevamo reciprocamente se ci fosse mai capitata l'esperienza di sentirci toccati da qualche spirito angelico. La risposta era affermativa. Noi siamo stati sempre persone molto razionali ma abbiamo sempre pensato che oltre alla logica ci fosse anche la spiritualità che per l'essere umano è un qualcosa che l'arricchisce, qualcosa che gli fa accettare meglio la morte. Oggi che sono rimasto solo (ma sono sempre con Cora, quindi proprio solo non sono) mi capita spesso di trovarmi in

ANNIVERSARIO DEL MATRIMONIO

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  Si avvicina l'anniversario del nostro matrimonio, il primo che trascorrerò senza di te. Tutti gli anni lo abbiamo ricordato nel nostro privato facendo qualcosa: scambiandoci qualche regalo o mangiando qualcosa di prelibato (a te piacevano le ostriche) in qualche ristorantino romantico, oppure finanche facendo qualche breve viaggio. Ma in particolare ti regalavo dei fiori, delle rose bianche e così farò anche questo anno. Ricordo quel giorno come eravamo emozionati che per noi due significava dire per la seconda volta un "SI, LO VOGLIO" alla domanda dell'ufficiale comunale se volessimo prenderci come moglie e marito reciprocamente.  Ricordo gli ospiti, i nostri amici, i nostri parenti. Ricordo i preparativi che di solito si fanno in queste occasioni: i vestiti, i capelli, i fiori, la musica....le foto, il trucco. E il luogo era bellissimo, era al Palazzo Dugnano con la vista sui Giardini Pubblici di Milano, un luogo spettacolare pieno di fiori primaverili.  Ma ricord

ANITA E CORA

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In questa foto c'è tutta la gioia che Anita provava per Cora, la nostra bracchetta che l'ha resa tanto felice.  Nelle ultime ore della sua vita Anita voleva salutarla darle ancora un bacetto e mi ha chiesto di portarla da lei dove era ricoverata, all'Hospice il Tulipano.  Cora appena è arrivata gli è saltata sul letto e gli ha dato una leccatina come era suo solito fare. Poi si è messa ai suoi piedi e non si è più mossa da lì per ore. Così è stata Cora per tutto il periodo della malattia di Anita, sempre ai suoi piedi guardandola costantemente.  Cora ha dato tanta gioia ad Anita ed a me e la ringrazio per tutto l'affetto che ha voluto riservare a noi e l'attenzione che ha dato alla sua mamma.  Ricordo come se fosse ieri il giorno in cui Cora è stata data nelle braccia di Anita poco più di dieci anni fa. Immediatamente Anita l'ha stretta a sé amandola per tutta la vita. E così è stato per dieci anni. Cora ci ha migliorato la vita e con Anita c'era un legame p

L'AMORE È PRENDERSI PER MANO E SALTARE

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È stato proprio un amore come lo volevamo noi: un grande Amore, un intenso Amore, un lungo Amore. Tutto concentrato su noi due, l'uno per l'altro, mano nella mano, certo con le contraddizioni degli esseri umani, ma il nostro Amore veniva prima di tutto, al di sopra di tutto. Era il nostro Amore che ci faceva superare le difficoltà, le intemperie della vita e ne abbiamo avute tante.  Lei voleva anelare l'ultimo respiro tra le mie braccia e così ho fatto dandole l'ultimo bacio. Avrei fatto anch'io la stessa cosa: era un impegno che reciprocamente avevamo assunto e nulla e nessuno ci avrebbe fermato.  Ci volevamo bene e ci amavamo profondamente, senza che nulla ci potesse fermare. Il nostro Amore voleva conquistare il mondo e nel nostro piccolo lo abbiamo fatto. Ci sono tante testimonianze che lascia, agli altri, il nostro AMORE, basta guardarsi con sensibilità intorno. Ho commissionato ad un nostro amico pittore, Massimo, un ritratto di Anita, lo terrò nella nostra ca

VACANZE ROMANE

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Era un pomeriggio con un sole splendente e noi girovagano a Villa Borghese. Siamo stati molte volte a Roma per ragioni di lavoro, ma non avevamo mai avuto il tempo di fermarci e visitarla. Quella volta decidemmo di passare una decina di giorni di ferie nella nostra capitale. Visitammo tantissime cose tra cui l'Altare della Patria, il Museo Capitolino tutta la parte archeologica dell'antica Roma imperiale e tanto altro.... Ma il luogo dove provammo maggiori emozioni fu la Galleria Borghese dentro Villa Borghese. Avevamo fatto un fugace pasto per stare leggeri ma comunque al sole distesi nell'erba ci eravamo un po' appisolati. Il sole era caldo e produceva sulla nostra pelle un tepore che favoriva il sonno.  Una coppia di giovani passo molto vicino a noi dove eravamo distesi, all'improvviso si misero ad ascoltare le Vacanze Romane dei Maria Bazar. Ho un ricordo vivido di quella musica che entrò nella nostra mente e ci fece svegliare. Volevamo vedere la Galleria, erava

UNA GIORNATA PARTICOLARE

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Cosa abbiamo trovato/provato al Louvre? È stata una giornata particolare, un compendio di Arte e Storia mixato con la Cultura.  "Una giornata particolare" come il film di Scola interpretato da Sofia Loren e Marcello Mastroianni, due attori da noi adorati. L'emozione che sentivamo a vedere questo film fu la stessa che provammo appena entrati al Louvre: la meraviglia, lo stupore. Una giornata irripetibile, anche se io ed Anita fossimo riusciti a tornarci nuovamente, quella volta, la prima volta che abbiamo visitato il Louvre di Parigi, abbiamo provato emozioni senza pari altrove.  Abbiamo ripercorso la storia dell'Arte in particolare di quella europea. Un'immersione rigeneratrice che ci ha aperto una luce facendoci riflettere sulla bellezza capace di essere rappresentata dall'Uomo Sapiente. Le sculture di Canova erano le nostre preferite, di fronte ad esse ci sedevamo per terra e le ammiravamo per ore, sentendo dentro di noi quello che producevano quelle statue.

DONARSI

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Era un pomeriggio come un altro in giro per Barcellona, ma sentivamo che dietro l'angolo avremmo trovato qualcosa. Passeggiavamo già da un po' di tempo e noi con il naso all'insù guardavamo questi palazzoni enormi che arrivavano a costeggiare i marciapiedi. Sarebbe stato qualcosa che Anita da molto tempo cercava ma ancora non aveva trovato. Quasi mi trascinava nelle sue esplorazioni nelle viuzze di questa città alla ricerca di Arte, come degli assetati cercano l'acqua e mi diceva che "l'arte si trova quando meno te l'aspetti" e quel pomeriggio così fu. All'improvviso vedemmo da lontano un palazzo stranissimo, sapevamo che Gaudi' era un architetto strano ma non così strano. Sapevamo che Gaudi' era stato un architetto importante per Barcellona e per il suo sviluppo urbanistico con stile modernista ed aveva lasciato una sua impronta molto forte sulla città.  Ma quel palazzo appena lo vedemmo ci creò disorientamento, vacillammo e ci chiedemmo s

ATTIMI DI FELICITÀ

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Jarrett Keith è uno dei musicisti che apprezzavi di più nel vastissimo panorama che conoscevi. Avevi iniziato ad ascoltare la musica fin da giovane, mi raccontavi che ti facevi arrivare le ultime novità musicali finanche da Londra.  Saremmo dovuti tornare a Londra in quel negozio dove avevi visto quel cappotto lungo che ti piaceva così tanto. Saremmo dovuti tornare..... Quando adesso ascolto Jarrett, il suo piano, mi vengono i brividi: ad ogni tasto che pigia una lacrima mi scende sul viso. Mi avevi coinvolto nella musica così tanto che prima era parte di noi, della nostra vita insieme, adesso mi accompagna nella solitudine.  Ma quando l'ascolto, come in questo momento, tu sei qui con me e ti accarezzo, mi sembra di volare con te nel cielo.